Con le sentenze emesse dalla C.T.P. di Chieti, Sez. V, n. 212/05/11 e n. 213/05/11 del 18.5.2011, depositate il 29.6.2011, e passate in giudicato, il noto attore “hard core” Rocco Siffredi, difeso dall’avv. Giuseppe Marino, è riuscito a dimostrare l’infondatezza degli accertamenti tributari notificati dall’Agenzia delle Entrate con cui veniva presunta la residenza fiscale in Italia dell’attore, scaturendone un pesante debito tributario nei confronti dello Stato italiano.

In giudizio, invece, si è dimostrato come l’attore fosse residente – sia civilisticamente che fiscalmente – in Ungheria, e come quindi fosse tenuto al pagamento delle imposte solamente in quel Paese.

Si riporta, di seguito, un articolo di giornale riguardante la predetta vicenda, consultabile anche qui.

 

Rocco Tano non evase il Fisco

Il pornoattore ortonese assolto dalla Commissione tributaria

 

di Rocco Coletti

 

 ORTONA. Antonio Rocco Tano, in arte Siffredi, non è un evasore. E’ il succo della sentenza della Commissione tributaria di Chieti chiamata ad esprimersi sul ricorso del pornoattore ortonese, finito nel 2009 nel mirino della Finanza.  Accertamenti mirati verso operatori economici di ogni comparto che hanno scelto la residenza all’estero. E dal mazzo era spuntato il nome di Antonio Rocco Tano, 47 anni, famoso per la sua attività legata al mondo delle luci rosse.  «Dalle indagini e dai dati infornativi raccolti e vagliati», il resoconto delle Fiamme Gialle, «è emersa in maniera inequivocabile una sofisticata e articolata forma di evasione fiscale internazionale».  Da qui la denuncia per non aver pagato le tasse nel periodo che va dal 2001 al 2005 e la successiva trasmissione degli atti all’Agenzia delle Entrate. Che ha presentato il conto al pornoattore ortonese. Il braccio di ferro si è chiuso il 18 maggio scorso con la sentenza emessa dalla Commissione, presieduta dal Gip di Pescara Guido Campli e composta dal relatore Baldassarre Di Stasi e dal giudice Italo Amoroso. In realtà le sentenze sono due: una relativa al 2004 e l’altra al 2005. Entrambe favorevoli alla 47enne star del porno internazionale assistito dall’avvocato Giuseppe Marino, di Roma, e dallo studio commercialistico di Paolo Taddeo, sempre di Roma. Il passaggio chiave è il seguente: «Nel caso di specie», si legge nella motivazione, «Tano Rocco non ha stabilito nel nostro Stato la scala principale degli affari e degli interessi economici e delle relazioni personali, avendo sia la famiglia che il lavoro in Ungheria. Consegue che non va considerato fiscalmente residente in Italia».  Parole che demoliscono il castello accusatorio della Guardia di Finanza, secondo la quale Rocco Tano non aveva pagato le tasse per un imponibile di circa 800mila euro l’anno. La chiave di questa vicenda, però, chiama in causa il Comune di Ortona. La Finanza ha avviato gli accertamenti perché Rocco Tano risultava residente a Ortona. Un errore smascherato a distanza di tempo. E testimoniato da un certificato datato 13 agosto 2008 “per uso fisco”. Si legge: «Antonio Rocco Tano risulta residente dal 18 ottobre 2001 a tutt’oggi, come da comunicazione dell’ambasciata italiana in Budapest giusta nota nº 2927 del 21 settembre 2001, ed è iscritto all’Aire». Se Rocco Tano fosse stato residente a Budapest a partire dal 2001, come avrebbe fatto ad evadere il Fisco dal 2001 al 2005?» La risposta sta nella sentenza dei giudici. E, ovviamente, nella mancata cancellazione della residenza da parte del Comune di Ortona. Resta il periodo che va dal 2001 al 2003. Consigliato da un altro staff legale, il pornoattore, a suo tempo, ha deciso di conciliare, pagando circa 225mila euro al Fisco. Nel momento in cui gli sono stati notificati gli altri accertamenti, dal 2004 al 2005, ha cambiato avvocato e commercialista e scelto un’altra strategia. L’avvocato Marino e il commercialista Taddeo hanno preparato la documentazione (contenente, tra l’altro, il certificato di frequenza delle scuole dei figli a Budapest) allegata al ricorso accolto dai giudici.