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Il Contenzioso Tributario nel 2025: Tra Rigore Normativo e Tutela DEL CONTRIBUENTE

Viviamo in un’epoca di trasformazione accelerata. Il rapporto tra Fisco e contribuente è cambiato drasticamente negli ultimi anni, complice una digitalizzazione sempre più spinta e l’uso di algoritmi predittivi nelle verifiche fiscali. Tuttavia, in questo scenario dominato dai dati, il ruolo dell’avvocato tributarista diventa paradossalmente più “umano” e fondamentale che mai. Nel mio studio di […]

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Giudicato penale e processo tributario: quando l’assoluzione “perché il fatto non sussiste” blocca l’accertamento fiscale

La recente sentenza della Corte di Giustizia Tributaria di II grado del Lazio, sezione ottava, n. 5332/2025 (qui scaricabile)- emessa in un giudizio patrocinato dallo scrivente avvocato tributarista Giuseppe Marino -, offre uno spunto di straordinario interesse sul rapporto tra processo penale e processo tributario, soprattutto alla luce dell’introduzione dell’art. 21-bis del D.lgs. 74/2000, norma

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Quando l’avviso di accertamento catastale e’ illegittimo

La Corte di Cassazione, con la recente ord. n. 29354/2025 (qui scaricabile) accoglie un’importante doglianza del contribuente. Egli, invero, lamentava che l’avviso di accertamento catastale impugnato non riportasse in modo chiaro i valori delle singole parti del cespite utilizzati per determinare la rendita complessiva, né specificasse quali fossero gli immobili “simili” presi a riferimento, limitandosi

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Indagini Finanziarie ED ACCERTAMENTO INDUTTIVO “PURO”: Perché l’ Agenzia DELLE ENTRATE non può ignorare lo Scorporo dell’IVA

Nel sistema dell’IVA, anche quando l’Agenzia delle Entrate procede con un accertamento induttivo, ciò che conta non è tanto lo strumento utilizzato per la ricostruzione dei ricavi, quanto il rispetto dei principi fondamentali che regolano il tributo. La Corte di Cassazione, con l’ord. n. 31406/2025 ha quindi precisato che, in caso di accertamento induttivo “puro”,

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Dipendenti di Ambasciate, Consolati, FAO e Missioni Diplomatiche: la CGT di II del Lazio accoglie appello e dichiara spettante l’esenzione IRPEF sullo stipendio.

Un’importantissima sentenza di recente emessa dalla Corte di Giustizia Tributaria di II grado del Lazio (sent. n. 6463/2022, depositata il 29.12.2022, in un giudizio patrocinato dallo scrivente avvocato tributarista Giuseppe Marino), ha accolto l’appello di una dipendente di una missione diplomatica presso la FAO, dichiarando spettante l’esenzione generale dello stipendio dall’IRPEF, in applicazione dell’art. 49

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Spetta l’agevolazione “prima casa” anche in caso di prepossidenza di altro immobile “inidoneo” alle esigenze familiari.

La sentenza in commento (Corte di Giustizia Tributaria di II grado del Lazio, sent. n. 5025/2022 – qui scaricabile), emessa in un giudizio patrocinato dallo scrivente avvocato tributarista Giuseppe Marino, rappresenta una importante vittoria del contribuente sul tema della spettanza della “agevolazione prima casa”, anche nell’ipotesi di prepossidenza di altro immobile nello stesso Comune di

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La rinuncia all’eredità ha effetto retroattivo e rende illegittima qualunque pretesa del Fisco in tema di imposta di successione.

La Corte di Cassazione ha chiarito una questione spesso discussa, ovvero se il chiamato all’eredità che abbia presentato la dichiarazione di successione e poi abbia ricevuto dall’Agenzia delle Entrate l’avviso di liquidazione dell’imposta, divenuto definitivo per mancata impugnazione, debba pagare o meno l’imposta di successione se, in seguito, ed entro il termine dei 10 anni

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Avviso di accertamento per il 2015 nullo se emesso e protocollato dopo il 31.12.2020.

La Commissione Tributaria Provinciale di Viterbo interviene a dirimere una spinosa questione sui termini decadenziali relativi alla notifica degli avvisi di accertamento per il periodo d’imposta 2015 (CTP di Viterbo, sent. n. 181 dell’11.4.2022 – qui scaricabile, emessa in un giudizio patrocinato dallo scrivente avvocato tributarista Giuseppe Marino). Ed invero, come è noto, i termini

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Anche nel caso di accesso presso lo studio del commercialista deve essere rispettato il termine minimo di 60 giorni per emettere l’avviso di accertamento.

Con l’interessante sentenza n. 10352/2022 (qui scaricabile), la Corte di Cassazione ha precisato che il termine perentorio di 60 giorni prima dell’emissione dell’atto impositivo debba essere rispettato dall’Agenzia delle Entrate anche se l’accesso per l’acquisizione della documentazione da controllare sia avvenuto soltanto presso lo studio del commercialista che deteneva delle scritture contabili. In particolare, la

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Società estinte: la norma sull’”ultravita” fiscale ex d.Lgs. n. 174/2014 non è retroattiva.

Come è noto, l’art. 28, comma 4, d.Lgs. n. 175/2014 (entrato in vigore il 13.12.2014), dispone che “Ai soli fini della validità e dell’efficacia degli atti di liquidazione, accertamento, contenzioso e riscossione dei tributi e contributi, sanzioni e interessi, l’estinzione della società di cui all’articolo 2495 del codice civile ha effetto trascorsi cinque anni dalla

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